Gli ultimi giorni di Comincini Sindaco

Con la vittoria dell’11/06/2007 Comincini ha imparato a volare. Con l'intervista a Radio Popolare ha recitato O Bianco Fiore e Bandiera Rossa. Col primo Consiglio del 29 giugno, reincarnatosi avatar, ci evangelizza con le sue parole divinatorie:

"...Occorre costruire un modello nuovo di città a cui anche altri possano guardare... Serve quindi applicare uno stile lieve, operare in una città unita, costruire un Comune gentile. Questo progetto ha un suo alfabeto, con parole e pratiche che dobbiamo eliminare ed altre che vanno utilizzate con più frequenza. Vanno abbandonate: scontro, pregiudizio, egoismo, intolleranza, demagogia, calcolo, cinismo, vendetta, smarrimento, stanchezza, pessimismo. Bisogna dare forza a: dialogo, ascolto, pazienza, mediazione, ricucire, riscatto, obiettivi, progetti, modelli, gentilezza, sobrietà ...."

Ma dopo 1600 giorni di Comincini Sindaco è stato proprio così?

Comincini, in questi anni,con un microfono in mano ed un finto sorriso d’ordinanza in 3D,realizza le sue performance tra un taglio di nastro,una presentazione a 5 stelle od una manifestazione in piazza, riducendo la sua funzione pubblica ad uno sterile spot elettorale. Per dirla con Petrolini, non dice nulla, ma lo sa dire. “Toglietegli tutto ma non la nuova protesi del gelato stretto in mano"!.
Incapace di una comunicazione bilaterale, di identificarsi con le emozioni di altre persone, di affrontare problemi complessi che esulino dalla sua modesta conoscenza. Di questa sua protervia vale il commento alla scadenza del suo terzo anno di mandato:

"L'alba di un autismo politico, in una scenografia di twit e spot jukebox salmodianti "Meglio stare meglio", "Occhio alla zzZanza", "Fuori dal Comune" o "Parliamone su Twitter!" che marcano il limite culturale di un Sindaco ambizioso, elusivamente affabile, che gigioneggia nel ruolo di uomo immagine e di politico predestinato ... per carisma doncaldera.

E' questa la selezione di una frazione di classe dirigente secondo il merito, secondo la capacità di lavoro, di entusiasmo, di trascinamento e con una responsabilità rappresentativa di un metodo "nuovo" di confronto libero e consapevole di cui il territorio ed i cittadini hanno bisogno?"

D’altro canto si registrano le tappe di avvicinamento alla Casta lungo le tracce del suo curriculum di turno, un percorso visto con ammirazione dalla sua corte di adulatori:

Classe 1972, giovane decisionista ed eclettico per una politica onesta, concreta, efficace. Tessere di partito con DC, PPI, Margherita, PD, ??. Posto fisso in banca dal 1998. Politici di riferimento Giorgio La Pira, Enrico Letta e Veltroni. Alla convention 2010 della Stazione Leopolda di Firenze si riconosce nel ticket Renzi - Civati, i nuovi àscari del PD per la rottamazione della vecchia classe dirigente dei Fassino, D’Alema, Veltroni. Entrato nella Direzione provinciale del PD, dalle amministrative del 2009 è un prediletto di Filippo Penati. Conquista il Direttivo regionale dell'ANCI e la Presidenza di Legautonomie Lombardia. Ha vari modelli, interessi e preferenze, tra cui recitazione teatrale, anche come co-regista, viaggi, passeggiate e ascensioni in montagna, buona cucina; esperienza guida di educatore d’oratorio con la Cooperativa Intermedia e l'incontro con don Luigi Caldera, un uomo accogliente, aperto, amante della vita, che lo ha conquistato.

Un voto? A peste, bello, fame et Sindaco Comincini libera nos Domine!.

29/09/2011

Camillo Mantovani

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